Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

RICOVERO LAGER. MA I FAMILIARI LO SAPEVANO?

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 16 luglio 2013

Per l’ennesima volta le forze dell’ordine, irrompono in una struttura che accoglieva dei disabili adulti che venivano tenuti in modo “indecente”. Tanto indecente che i telegiornali non hanno voluto mostrare parte dei filmati girati durante l’irruzione.

A parte lo sdegno alla notizia e sperare che le persone che si sono macchiate di quel reato verranno punite, mi sorge spontanea una domanda.

I familiari di questi disabili o i tutori andavano a visitare queste persone oppure semplicemente tacitavano la loro coscienza corrispondendo la retta ai responsabili delle strutture?

Non capisco come possano avvenire queste cose. “Se” fossero andati ogni tanto a portare una carezza a queste persone, avrebbero notato qualcosa di anomalo. Trovo assurdo che 37 persone fossero completamente nude, sporche e malnutrite nell’indifferenza totale. Nessuno che portasse i generi alimentari ed avesse notato questo stato di cose? Queste persone con disabilità non dovevano essere visitate ogni tanto da un medico? Non dovevano seguire delle terapie che prevedevano delle varianti tipo cambi medicinali di antiepilettici o tranquillanti di vario tipo?

Trovo vergognoso il menefreghismo dei familiari che hanno “parcheggiato” queste persone deboli e poi non si sono interessate se stavano bene in quel “lager ricovero”.

Visite programmate e all’improvviso probabilmente non erano contemplate nella loro vita frenetica, pagare una retta non equivale a far star bene una persona “cara”.

Nella scala dei valori le persone più deboli dovrebbero avere un’attenzione “diversa”.

Per certe persone forse non è così.

Vieni a sapere che dopo la morte dei genitori, per qualche fratello/sorella, il disabile diventa un “peso”, perché nella vita ci sono altre priorità. Arriva lo sconvolgimento della vita ed allora si opta per un istituto.

Succede che non si può accudire il disabile ma, non deve avvenire che venga abbandonato come un pacco ingombrante.

La vita è una ruota, tutti dobbiamo accertarci che questi istituti assolvano al compito per il quale sono stati creati. Domani potrebbe capitare a noi dover essere “ospitati”.